DWIKI DHARMAWAN, So far so close (2015)
14Ci arriva dalla Moonjune questa nuova produzione di uno dei musicisti più importanti dell’Indonesia, Dwiki Dharmawan (già leader dei Krakatau), eccellente tastierista e figura di grande personalità . L’enorme talento di Dwiki si riversa in un disco completo sotto tutti i punti di vista, un crossover di soluzioni gestite in modo lodevole da un manipolo di straordinari interpreti dello strumento.
So far so close è un ottimo esempio di come fusion e progressive possano ancora andare di pari passo, all’interno di un percorso in cui Dharmawan è ben sostenuto dal basso di Jimmy Haslip e dalla batteria di Chad Wackerman, oltre che da alcuni giganti della scena indonesiana e della stessa etichetta discografica di New York come Dewa Budjana e Tohpati (entrambi chitarristi) e il leggendario violinista Jerry Goodman. Composizioni ampiamente strutturate ma mai prolisse, arrangiamenti sontuosi, resa live e feeling, elementi che caratterizzano la musica del pianista, incentrata sulla fusion progressiva che animava gli anni ’70. Tra i solchi di So far so close si respira una certa libertà esecutiva, quasi una sorta di jam in cui i protagonisti danno sfogo all’istinto e all’intuito, dando vita ad un lavoro qualitativamente alto e di indubbio fascino. Brani come l’iniziale Arafura, unico in cui è presente il violino di Goodman o la lunga ed esotica Jembrana’s fantasy (qui compare I Nyoman Windha con una serie di strumenti indonesiani) mostrano un’artista che ha ancora voglia di esplorare, curioso e proiettato verso orizzonti meno battuti. Questo spirito si riscontra in un album ambizioso e dai grandi spunti (da segnalare anche la frizzante The dark of the light o la conclusiva The return of Lamafa), immediato per freschezza ma estremamente virtuoso nei contenuti, capace di coniugare il rock progressivo con l’ethno jazz, il funk e la psichedelia. So far so close conferma l’etichetta di Leonardo Pavkovic come una delle più attente nel proporre e importare autori di grande classe ma ancora poco conosciuti in Europa. (Luigi Cattaneo)
Leave a Reply